sabato 11 aprile 2020

- Caro Giacomo...



N.B.
Tu che stai per leggere, passa otre, è solo un lettera un po' patetica ad un Uomo che non c'è più. 

Caro, caro Giacomo, eccomi qui a scriverti, a mettere "nero su bianco"qualche parola, non ha senso lo so, ma la speranza è che scrivere qui "tra cumuli e cirri" in qualche modo ti possa  arrivare....povera illusa vero?

In verità ti scrivo mentalmente tutte le sere dopo aver spento la luce quando sono sola nel nostro letto, sì io ti scrivo.

Non eravamo bravi con le parole, ma scrivendoci riuscivamo a dire quello che per pudore lasciavamo ai fatti. 

In questi giorni trovo un po' di sollievo leggendo le lettere di....45 anni fa, lettere che mi hai scritto mentre eri a militare, meno male che le abbiamo tenute (non le avevo più rilette), quante belle parole, quanto bene.
Ho ritrovato il mio ragazzo e anche la ragazzina che ero alla quale scrivevi cose bellissime.

Quanto tempo Giacomo, quanta vita è passata, ma nonostante la pienezza di quella vita, la nostra, io non riesco a rassegnarmi e accettare la tua assenza.

Non lo capisco tutto questo, non lo capisco e non riesco ad abbracciare questo dolore. 

Mi manchi così tanto che tutte le mie convinzioni sono andate a farsi benedire, ti cerco dappertutto e spero di trovare un po' di riposo almeno in quelle lettere. 

Sono tante ma stanno per finire, poco male, ricomincerò da capo.

Buona Pasqua Giacomo e ovunque tu sia io sarò con te, preparerò un posto a tavola anche per te....

te lo prometto!


sabato 15 febbraio 2020

- Ciao Pà...




...sai.... i tuoi occhiali sono ancora lì sul comodino, accanto al tuo orologio da polso sopra all'ebook con il romanzo che hai lasciato a metà e che un giorno forse, leggerò finendolo per te.
Le tue ciabatte, che spolvero regolarmente, accanto al letto a riposo. Le tue camicie preferite ancora nel cassetto ben stirate e la tua roba spinta nell'armadio per non essere vista. 
Il tuo spazzolino da denti è come sempre vicino al mio, ogni tanto spruzzo un po' del tuo profumo nella stanza per illudermi.
Anche il servo muto è a riposo dietro la porta della camera da letto perchè ultimamente ero io la tua stampella. 
Non riesco a buttare via le tue scarpe, hanno fatto tanta strada, neanche le ultime quelle della sofferenza, prima o poi dovrò farlo, ma per ora è "poi".
Non riesco a pensarti nell'altra stanza come in quella poesia, non ti sento da nessuna parte, non c'è il tuo rumore e anche il tuo silenzio che mi riempiva, non è il silenzio di ora.... semplicemente non ci sei e io posso solo immaginarti mentre seduto sul divano....

La mancanza è presenza dicono,allora ci sei sempre...

Ti cerco dappertutto, nel merlo sul ramo o nel gelsomino che cresce sul balcone, nell'ora della notte scritta sul soffitto,  ma ti trovo solo qualche volta quando ti sogno, ed è bellissimo, sei sempre bellissimo e sorridi sempre. 
Ripetevi spesso ridendo " niente sarà più come prima" ed è così, niente è più come prima e a me ora, tutto questo non piace proprio.
Ti parlo spesso, anche a voce alta, non mi puoi sentire lo so, ma è così confortante che non rinuncio...
Mi dicevi, ammazzandomi ogni volta," mi raccomando, fai la brava 'dopo' ", ci provo Pà, ma...


ore 2.20 di una notte qualunque