Visualizzazione post con etichetta madre. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta madre. Mostra tutti i post

sabato 9 gennaio 2016

...e poi arrivi tu...

Mi è stato regalato questo post per il mio compleanno, è bellissimo e ritrovo quella Figlia Meravigliosa che me lo ha regalato, tutto parla di lei anche se l'ha scritto un'altra Blogger:
CONFESSIONI DI UNA MENTE CINICA ISTERICA E ROMANTICA


E lo sai, e lo so, che sono una figlia a giorni alterni.
Faccio così, io.
Mi impegno, dimostro, faccio quel giochino mentale idiota del celo, celo, manca.
E quello che manca, manca. Sti cazzi.
Manca perché sono a metà. Sono un grattacielo senza tetto e senza vetri. Un lavori in corso perenne.
E non so se la mia incompiutezza sia legata all’età. È una bella scusa questa, la più bella di tutte, delegare alla giovinezza la nostra instabilità, la salita in montagna che diventa burrone.
E fottecazzo se tra un mese c’ho trent’anni. Sempre darò la colpa all’età. Mai a me.
Sono incompleta, mamma.
Sono una tela su cui tu hai colorato tanto, con i toni del rosso, del giallo e del blu. E poi ad un certo punto ti sei fermata.
Hai lasciato che finissi da sola, che andassi avanti un pochino per volta.
Il problema mamma, è che io non so organizzarmi e tu questo lo sai bene.
Fai i compiti il fine settimana, non prenderti all’ultimo!
Metti in ordine subito, ché poi in camera sarà un casino e dovrai sistemare per ore!
Mangia poco, chè poi ingrassi di colpo e ti tocca metterti a dieta!
Il fatto mamma è che tu sei così. Una formichina che lavora, lavora, lavora. Non si riposa mai, perché il suo senso del dovere la consuma e la tiene attiva.
Io invece sono nata cicala. Buon cibo, uomini, vento nei capelli, sigarette e poi si vedrà, intanto ridiamoci su. 
E a forza di ridere, bere, perdermi tra le braccia di sconosciuti, sta tela mica l’ho dipinta.
Non avevo capito che dovessi finirla io.
Stavo lì ad aspettare te, che prendessi in mano sti pennelli e completassi il lavoro. Tu l’hai cominciato, perché non lo finisci?
Mi ci è voluto un po’ a capire che ormai me n’ero andata, che 19 anni sono l’età giusta per cambiare città, amicizie, cambiare vita, anche se quella di prima andava benissimo, ma lo sai come sono fatta mamma.
Faccio fatica ad accontentarmi, voglio di più, sempre di più. Voglio occhi nuovi da guardare e storie avventurose da raccontare.
E tu, invece, così precisa, così metodica, ogni giorno la stessa cosa, l’identico ordine, il medesimo meccanismo.
Chissà se davvero l’hai fatto tu, sto caos puro che mi ritrovo nel cuore. Sta angoscia di vivere. Sta paura di non godermela. Sto bisogno di adrenalina. Chissà questi contrasti se li capisci, te così perfettamente lineare.
Mi ricordi tanto una strada dritta.
Asciutta, per non uscire dalla carreggiata.
Pochi alberi, per non schiantarsi e farsi male.
Tante case colorate, che si guardano e si sorride.
Una strada di campagna.
Una di quelle che sai sempre dove ti porta.
E chissà se te la immaginavi, una figlia così. Una strada di montagna, che è un attimo perdere la retta via e smarrirsi.
Chissà se non mi avresti voluta più simile a te.
lezioni-di-pittura-L-OsVK2XE dunque la tela.
Sono pigra, mamma. Sta tela non ho voglia di colorarla. Faccio fatica. Sono stanca.
Penso sempre che prima o poi finirai quell’opera che nessuno comprerà, che se ne starà là, appesa in salotto e un giorno verrà ereditata da occhi annoiati che penseranno che sia solo una tela colorata a metà, arte moderna, diranno gli sciocchi, arte incompiuta, diranno i saggi.
Allora mami, io ti prometto che mi metterò di buona lena. Con colori colorati. Con pennelli che mi rendano giustizia. Perché da colorare avrei tantissimo, il difficile è imparare a farlo un po’ per volta, non prendermi all’ultimo minuto.
Tu però promettimi qualcosa.
Facciamo uno scambio, mamma bellissima.
Inizia a prenderti un po’ cura di te stessa. Perché gli altri possono arrangiarsi. A loro penserai dopo. Ora ci sei tu.
Accarezza i tuoi capelli, oltre ai miei, prima di andare a dormire.
Mettiti una mano sul cuore e prega che batta sempre forte. Entusiasta.
Pensa ad essere felice tu. Io mi arrangio. Io sono felice. È il tuo turno mamma.
Sei forte, fortissima.
E fragile, fragilissima.
Quindi inizia a medicarti le ferite, tantissime.
A nutrirti di riposo e di speranza.
A continuare a guardare il mondo con quell’innocenza che hai preservato.
E scusami se non ti amo tutti i giorni come oggi. Se solo oggi, per questa bieca ricorrenza che vuol celebrare la tua festa, esalto il tuo ruolo di mamma. E che mamma fantastica, sei stata.
Quella da cui andavo quando avevo il cuore in subbuglio. Treni, macchine, per venire da te, per passare una serata con te. Per incontrare la tua saggezza.
Scusami se spesso perdo la pazienza, perché pratica, mi hai fatto. E tu pratica non lo sei per niente. Ed allora mi arrabbio, non sai usare il computer e la caldaia non va e la macchina non collabora.
Scusa se non riservo a te, la costanza e la calma che hai usato con me.
Scusa se ti amo a modo mio.








Grazie Fra, sei perfetta così...

lunedì 4 novembre 2013

- genitore 1...genitore 2...

...e se invece fosse solo Genitore?
 
In questi giorni si è sentito di tutto, genitori che fanno prostituire le figlie minorenni, altri che cacciano di casa i figli perché dichiarano di essere gay. Ma dico io, dove stiamo andando? Dove siamo l'ho già detto tempo fa, ma quello che disgusta e fa pensare "ma se non ami tuo figlio/a per quello che è, che caxxo campi a fare? chiuse le virgolette.
 
Una madre ripudia il figlio perché omosessuale. Il ragazzo cerca ospitalità dal nonno e questo scrive alla figlia:
 
 
 
Cara Christine: Sono molto deluso da te come figlia. Hai ragione, c’è un "disonore in famiglia", ma non hai capito quale. Buttare Chad fuori di casa semplicemente perché ti ha detto che era gay è il vero "abominio". Un genitore che disconosce il proprio figlio, ecco cos’è "contro natura". L’unica cosa intelligente che ti ho sentito dire in tutta questa faccenda è "non ho allevato mio figlio perché fosse gay". Certo che no. E’ nato così e non lo ha scelto, non più di quanto si possa scegliere di essere mancini. Tu, invece, hai scelto. Hai scelto di fare del male, di essere chiusa di mente e retrograda. Perciò, visto che stiamo giocando a disconoscere i figli, colgo l’occasione per dirti addio. Ora ho un favoloso (come dicono i gay) nipote da crescere, e non ho tempo per una figlia stronza. Quando ritroverai il tuo cuore, facci un fischio.
Papà.
 
Chapeau...
 
Kula Shaker - Persephone
 

giovedì 17 ottobre 2013

- I figli sò piezz e....

 
 
 
 
La mia Piccirì mi ha spedito via mail, questa bella immagine che le ricorda la sua infanzia.
Non credo di essere stata una mamma particolarmente severa, poichè sono convinta che, con le buone maniere si ottiene tutto. La "Jenetta" però, si è dimenticata qualche altro passaggio:
la tua mamma ti ha anche insegnato l'educazione:
- la prossima volta che non saluti la signora ...ti gonfio.
La tua mamma ti ha insegnato l'ordine:
- se non metti a posto la tua cameretta ti butto tutto giù dal balcone.
La tua mamma ti ha insegnato anche che, l'attività fisica, fa bene alla salute:
- corri perchè se ti prendo ti disfo.
E, dulcis in fundo:
la tua mamma ti ha insegnato a non dare mai niente per scontato:
- ehhhh ma prima o poi cambierai il metabolismo!
Non ringraziare Piccirì, l'ho fatto col cuore e con amore, sei cresciuta bene no??
Com' è il detto? Mazz' e panella fann e figl' bell...
meglio di così!!

Ti lascio le parole di "un tizio con cui andar volentieri per BARetti..."

 
 
Prendi una chitarra e
qualche dose di follìa,
come una mitraglia,
sputa fuoco e poesia.
L'arma è a doppio taglio:
ti potrai ferire un po',
non avrai un appiglio
ma stai sveglio, tocca a te!
 
Ne vedrai di belle
ma resta speciale,
non ti buttare via!
Avrai clessidre senza sabbia
e reti per le acrobazie,
resta ribelle,
non ti buttare via!



venerdì 13 settembre 2013

-CAF--->UFF.POSTALE--->INPS--->CAF--->POSTA-->POSTA-->POSTA


Una giornata di ordinaria pazzia.

Odissea di una povera contribuente di 83 anni (e di sua figlia me medesima) in attesa di una tessera che le è dovuta per diritto dal mese di maggio (vedi post Dove andremo a finire... Clicca)!

Uff. Postale: "ci lasci il N° di telefono, le faremo sapere...


 
 
ore 13.38...mi hanno fatto sapere che.....
oggi pomeriggio entro le 19, devo ritornare all'ufficio postale con la Sciura.......che dire?
 
Già che ci sono, chiederò il bollettino per fare la richiesta del porto d'armi...si potrà dire che la strage è stata annunciata!
 
 
 
Fabri Fibra con Neffa. Panico.
 
 
 

giovedì 23 maggio 2013

- Dove andremo a finire...

 
 
Opera di  Sakir


In questi giorni ho accompagnato la Lidia (mammà) a fare una richiesta, in posta, di un documento.

Avendo lei 83 anni, allo sportello ci sono andata io mentre lei attendeva seduta.

Faccio la richiesta del documento che le serviva e, la Gentilissima di turno, mi guarda come se fossi una appena sbarcata da Marte. Ovviamente chiama subito un collega per chiedere informazioni. Il tale più esperto, la porta nella pagina del pc che le stava di fronte, dicendole di compilare tutte le pagine con i dati richiesti: nome e cognome della Sciura, data di nascita ecc.ecc...Pronti? Via...
Ma... attenzione, ecco che si presenta una difficoltà inimmaginabile:

Scrivere la condizione del richiedente: (dico alla signorina che mia mamma è vedova)

VEDOVO/A SEPARATO/ DIVORZIATO/ NUBILE O CELIBE  |
CONIUGATO ...........................................

E qui che fare? La gentilissima è presa dal panico, prova a cliccare su vedova mentre la lineetta continua a "lampeggiare" alla fine della riga interessata. Niente, continua a cliccare, dopo aver posizionato il mouse su "VEDOVO/A" ma il pc non risponde, intanto la lineetta continua a "richiedere" una risposta...qui-qui-qui...

Da casalinga semianalfabeta quale sono, azzardo, la butto lì e chiedo: forse bisogna mettere una X alla fine della riga interessata o scrivere SI' ?
Tra me penso: prova, semmai cancelli noooooo??

La gentilissima senza neanche ascoltare il suggerimento di chi le sta dietro il vetro -IO- (lei ha studiato e sa come fare, quindi lasciala lavorare) continua a cliccare su VEDOVO/A...niente, il pc non ne vuol sapere. A quel punto penso che (la gentilissima) faccia parte della "fascia protetta" ( sarò maligna ma l'ho pensato) e quindi non insisto...allora...

Che fa? chiama il collega che trova la soluzione: ovviamente mettere la X alla fine della riga dell'opzione che interessava al documento.

Con l'aiuto del collega, la Gentilissima finisce la compilazione del documento. Ci ha messo quasi un'ora ma ce l'abbiamo fatta.

Poveri noi, come siamo messi male....Dove andremo a finire non lo so, dove siamo lo fa capire chiaramente la foto in alto, basta solo fare una semplicissima associazione di idee !


Buongiorno Italia...

 
 

 

martedì 5 marzo 2013

- Per i ragionieri delle importanze...






Note a margine dopo un lungo soliloquio di un certo "livello"...il mio:


Ma perchè dare tante spiegazioni: gli stupidi non le capiscono, "nuotano cercando il mare ma si ritrovano solo in una pozzanghera"


Altri invece cercano di inseguire le stelle per poi finire come un pesce rosso in una boccia.

 

Almamegretta - Onda che vai


Cercando il senso del tuo movimento
Della tua corsa che non ha mai fine
Le luci dell’Avana all’orizzonte
Come una galassia lontana
Che nel cielo si confonde

 

giovedì 10 gennaio 2013

- La civiltà di un'epoca diventa il concime della successiva. (Cyril Connolly)





Decalogo della raccolta differenziata dei rifiuti di qualità

1. Separa i rifiuti d’imballaggio in base al materiale di cui sono fatti.

2. Riduci il volume dei rifiuti.

3. Dividi i rifiuti d’imballaggio composti in più materiali (es. vaso di vetro dal tappo in metallo).

4. Togli i residui di cibo dai rifiuti d’imballaggio.

5. Sappi che la carta sporca
di cibo o solventi, i fazzoletti da naso e gli scontrini fiscali non vanno nel contenitore della carta.

6. Fai attenzione a non mettere con il vetro specchi e lampadine.

7. Riconosci e conferisci con metallo/lattine tutti gli imballaggi in alluminio.

8. Riconosci e conferisci con metallo/lattine anche gli imballaggi in metallo che riportano i simboli FE e ACC.

9. Inserisci nei contenitori
per la raccolta differenziata della plastica solo gli imballaggi di plastica e non altri oggetti anche se di plastica.
10. Ricorda che gli imballaggi in legno li puoi portare al centro di raccolta comunale del tuo comune di residenza.

...e poi? Volete che facciamo anche una donazione di sangue gratis?

Essere civili, già...ma è giusto per una vecchia di 83 anni con problemi di deambulazione, che paga 161virgola 96 euro di Tarsu all'anno, (e tra un po' ci sarà la Tares) che vive in affitto in una via (centralissima) che sembra una kasba, dove tutte le regole della più elementare civiltà sono ignorate dal mattino al mattino dopo? dove camminare sul marciapiede e fare un percorso ad ostacoli è la stessa cosa, dato che si rischia di inciampare su : escrementi di cane ma non solo, bottiglie di birra rotte dai travioni (con tutto il rispetto) che di notte litigano tra di loro, dal vomito di chi, di birra ne ha bevuto troppa e che probabilmente non ha digerito quel 1/2 chilo di kebab o alte porcate, ma sopratutto che la polizia-regione, o vattelapesca non possa farci niente? è giusto che la sciura in questione, che paga le tasse e le ha pagate per una vita e oltre, comunque debba avere tutte queste raffinatezze sulla raccolta differenziata??...ma per favore, ridicoli neanche vivessimo in Svizzera......

Quello che mi fa più incazzare è che la vecchia di 83 anni, nonostante tutto ci crede e la differenziata la fa per benino benino poverina...purtroppo dico io!

"MILANO – Slalom dei cittadini obbligato sui marciapiedi, in centro come in periferia." poi leggi queste (clicca) cose e t'incazzi ancora di più! (fonte web)"





martedì 11 dicembre 2012

- Picci Piccirì...

                    
         Piccole donne son cresciute...e a Te...



A te auguro di avere accanto qualcuno con cui costruire il futuro che tanto desideri, e che ti pare tanto difficile, e ti auguro di vedere quanto stai diventando forte e bella ogni giorno di più.

A te auguro di trovare il sorriso, di quei sorrisi che partono dalla pancia, e ti rendono immune anche alle cose più pesanti della vita, al punto da farti ricordare che non sei mai sola.

A te... a te auguro di avere quello che vuoi, te lo auguro con tutto il cuore, ti auguro di averlo...ma prima di tutto ti auguro di capirlo. Perché poi, una volta capito, arriva, e se non arriva, si trova il modo di essere sereni ugualmente.

A te auguro un anno, che sia l'esatto contrario di quello passato: che tu "torni" invece di andare, che tu trovi invece di perdere, di ricevere oltre che dare, che tu possa imparare la gioia di una fragilità protetta.

A te auguro, di non aver paura di credere ancora anche dei "nonostante" e dei "malgrado", accettare le indecisioni da prendere e le decisione da perdere, e ti auguro di saper ringraziare anche l’ingratitudine.

A te auguro che arrivi il secondo uomo importante della tua vita, uno a cui non dover fare da mamma questa volta....perchè mamma non sei, ma sapresti essere tutto il resto.

A te auguro di diventare quello che sei già, ma non hai ancora il coraggio di lasciar venire fuori del tutto, perchè quando l'hai fatto, le ferite dell'indifferenza hanno lasciato cicatrici.

A te... a te auguro di continuare ad essere sempre così forte e fiera di te stessa perchè,

sai seminare Gioia, anche a scapito della tua.

(ispirato da No romance in China)



Buon Compleanno Piccirì...








lunedì 15 ottobre 2012

- Le parole sono pietre...


"  L' autunno "

(artista Luca Candidi)



"L'ulivo è un albero che non perde mai le foglie", ma quando arrivò il freddo si ritrovò "diverso".
"Gli altri alberi perdevano le foglie", lui invece rimaneva frondoso e "verde". Per certi versi solo. "Per questo decise di scrollarsele".
Si spogliò. Una scelta coraggiosa, che però subito non lo aiutò. Fu un piccolo albero piantato accanto a farlo. "All'inizio non si capivano, ma parlando, parlando, con il tempo diventarono amici. E così superarono l'autunno". Le foglie rispuntarono.


"E da quel giorno vissero tutti in allegria". (venerdì 12 ottobre, fonte la Repubblica.it)

"Parlatevi e vivremo tutti in allegria"


...
penso che, fiumi di parole scritte su carta stampata, migliaia di parole sprecate nei vari talk show, pareri di psicologi, assistenti sociali, giudici "nani e ballerine", non possano spiegare, come questo piccolo tema scritto dal bimbo conteso, basterebbe "ascoltare". In queste parole c'è tutto, la tristezza e la speranza, la forza e il coraggio...la fiducia e la pazienza, la consapevolezza....il problema e la sua soluzione!

Buon domani Bimbo...